Chi bella festa pumpusa e perfetta
Anurata di tutti li cummitta
Biata l’arma ca si cci diletta
Godirisi sta giurnata biniditta,
L’omu non cura si mai s’assetta
Basta ca godi lu tuttu a l’addritta
Chista festa si fa in Caltanissetta
D’ogni statu cattolico prescritta…
Fanno la festa di fora misura,
Si juncionu Società d’ogni manera,
Tuttu lu cetu di li vinnitura.
Signuri e Capi maestri di Pirrera,
Conti, Baruna e genti supreiura,
Cartanissetta porta la bannera,
A frunti di l’autri paisa fa figura…
(Vincenzo Sanfilippo).
La processione dei Misteri:
Il Giovedì Santo in Caltanissetta si svolge la Processione dei Misteri. Le origini di questa manifestazione risalgono alla prima metà del XIX secolo, quando la Congregazione di San Filippo Neri diede vita ad una processione con cinque piccole Vare che rappresentavano i principali Misteri della Vita, Passione e Morte di Gesù Cristo per le vie cittadine.
Intorno al 1840 la manifestazione fu ripresa da Giuseppe Alesso il quale costruì insieme al figlio Michele dei gruppi a grandezza naturale. Negli anni successivi alterne vicende accompagnarono la processione fino a quando, nel 1881, i minatori di Gessolungo, avendo fatto voto a seguito di un disastro che investì quella miniera, si impegnarono ad organizzare solennemente la processione. Affidarono la realizzazione dei nuovi gruppi a Vincenzo e Francesco Biangardi i quali si ispirarono ad opere di grandi artisti come Rubens e Leonardo da Vinci.
Sin dal mattino i Gruppi sono esposti e addobbati lungo le vie cittadine. Nelle ore pomeridiane vengono riuniti nei pressi di Piazza Garibaldi. Molti turisti e cittadini nisseni colgono l’occasione per ammirare le Vare prima che la processione abbia inizio.
Dopo il pontificale intorno alle ore 20:00 ha inizio la processione che si protrarrà fin alle prime ore del giorno dopo.
Le Vare sfilano per le vie cittadine accompagnate dagli esponenti degli antichi ceti e dal suono delle bande musicali tra la folla. Alcune delle numerose soste della processione sono salutate da giochi pirotecnici che conferiscono ulteriore colore alla manifestazione. Passata la Mezzanotte, dopo aver attraversato le principali vie cittadine la processione raggiunge Piazza Garibaldi, da dove era partita, e qui ha luogo la “spartenza”, cioè la separazione dei Gruppi che raggiungono ciascuno il luogo della propria custodia.
I Gruppi sono sedici realizzati in carta pesta, per ragioni di peso in quanto anticamente venivano trasportati a spalla.
Ultima Cena: E’ ritenuto uno dei più interessanti sotto il profilo artistico e pare che riproduca una delle opere maggiori di Leonardo da Vinci. Sui volti dei personaggi i sentimenti di mestizia, di dolore, che accompagnano quell’ultima cena. I discepoli sono disposti circolarmente intorno alla figura di Gesù, al di là di una tavola a forma di ferro di cavallo, imbandita.
Orazione Nell’Orto: La scena è ambientata tra gli ulivi del Getsemani e il volto di Gesù esprime tutta la consapevolezza di colui che sta per affrontare il proprio destino. Di contro, l’angelo che gli si para innanzi raffigura la bellezza del messaggio divino che custodisce.
Cattura: Questo gruppo e stato completato dai Biangardi nel 1884. I personaggi che lo compongono sono 5 e rappresentano l’attimo in cui si realizza il tradimento operato da Giuda: infatti il Cristo viene assalito al segno convenuto dalle guardie i cui occhi sprizzano una bieca luce di gioia e Giuda è raffigurato nell’attimo in cui sta per baciare Gesù.
Il Sinedrio: Realizzato nel 1886 dai Biangardi, il gruppo statuario è stato curato nei minimi particolari. Al centro della vara, sotto un trono, si erge la figura del sommo sacerdote Caifa. A destra Gesù con attorno diversi personaggi alcuni dei quali mostrano atteggiamenti diversi nei confronti del Cristo.
Flagellazione: Ultimato nel 1909 e completato ed opera dei discepoli dei Biangardi fu realizzato per volontà degli zolfatai della miniera di Gessolungo. Il gruppo raffigura il supplizio della flagellazione di Cristo, il cui volto mostra i segni del dolore ed è insieme composto in un espressione di pietà e di dignitosa comprensione verso chi sta agendo.
Ecce Homo: Sette sono i personaggi che compongono la Vara. La figura del Cristo, in alto, ormai straziata dalle torture subite; al di sotto della scala il popolo degli ebrei, rappresentato da 4 personaggi i cui volti esprimono disprezzo ed odio.
La Condanna: Nota come la Vara di Ponzio Pilato. Fu realizzato da Francesco Biangardi nel 1902, su commissione degli zolfatari della miniera Trabonella. Otto sono i personaggi. La Vara raffigura Gesù martoriato al cospetto di Ponzio Pilato. Il volto di Gesù mostra una pacata rassegnazione. Pilato è colto nell’atto in cui si lava le mani dentro una coppa in argento.
Prima Caduta: Questo gruppo completato nel 1886 è stato realizzato dai Biangardi. Vi sono raffigurati tre personaggi. Mostra Gesù che crolla, stremato, per la prima volta sotto il peso della croce. Ancora una volta il volto di cristo è raffigurato in una composta dignità quasi regale nel suo dolore.
Cireneo: Il gruppo anch’esso opera dei Biangardi e realizzato nel 1886, mostra la figura di Simone di Cirene costretto a portare la croce del condannato affinché si possa portare a termine l’esecuzione. Lo sguardo di Gesù è colmo di gratitudine verso chi, sebbene obbligato, si appresta ad aiutarlo.
Veronica: Il gruppo realizzato nel 1883 raffigura uno degli episodi più commoventi della processione, cioè il momento dell’incontro con la Veronica. Contrastano la tenera figura della Veronica nell’intento di asciugare il viso di Cristo, con la rudezza del soldato romano e il popolano che continua a colpire Gesù con la mazza.
Crocifisso: Completato nel 1891 è opera di fine arte. Rappresenta Cristo in croce: l’ultimo atto di barbarie è stato ormai attuato e la figura di Cristo sembra ergersi nello stagliarsi dell’oscurità sul monte Golgota. Ai piedi Maria, il cui volto segnato dal dolore e dalle lacrime, è trafitta da una spada: segno evidente delle atrocità subite dal suo animo. Completano la scena le figure di Maria di Cleofe, Maria Magdala e la figura di un Giovanni smarrito che svolge lo sguardo verso la croce.
La Deposizione dalla Croce: Realizzata a Mussomeli nel 1885 dai Biangardi, è considerato il loro capolavoro. Ispirati dal dipinto del Rubens, sono riusciti a plasmare nei personaggi espressioni facciali davvero commoventi. Composto da nove personaggi tutti alle prese col mestissimo compito di deporre Gesù dalla croce. Il gruppo nel suo insieme e armonioso, di raro splendore, la sua bellezza è impareggiabile.
La Pieta’: Realizzata nel 1888 da Francesco e Vincenzo Biangardi, il gruppo composto da 4 personaggi raffigura Gesù morto tra le braccia della Madonna sofferente. Maria Maddalena dall’altro lato bacia le mani di Gesù. San Giovanni piange la scomparsa di Cristo.
La Traslazione o Condotta al Sepolcro: Questo Gruppo venne realizzato da artisti napoletani nel 1853. È costituito da sei personaggi, tra i quali Giuseppe e Nicodemo che reggono la Sindone con cui è avvolto Gesù Cristo. Attorno ad essi la Vergine Maria il cui volto esprime dolore per la perdita di Gesù.
La Sacra Urna: Realizzata da Francesco Biangardi nel 1892, è composta da una urna all’interno della quale giace il corpo di Gesù Cristo. Sulla sua sommità un angelo, intorno disposti agli angoli 4 putti che sorreggono gli strumenti adoperati per la crocifissione.
Addolorata: Opera del Biangardi, originariamente era costituita da due personaggi cioè dall’Addolorata e da un nobile cherubino. Nel 1905 in seguito ad un incendio andò in parte distrutta, e nel 1973 Emma la ricostruì con la sola Madonna.